11 aprile 2008,1:53 PM
volevo salutarvi.

non ho piu' scritto nulla da mesi, non ne sentivo più lo stimolo.
questo blog è stato un esperimento, ma spesso è stata solo
una pagina virtuale dove schiaffare i miei pensieri.
uno spazio per esorcizzare alcune cose.
credo che non sia rimasto quasi piu' nulla da esorcizzare.
ho bisogno di ritornare a scrivere sulla carta. di pasticciare la cellulosa. la tastiera come mezzo per far conoscere i miei pensieri a persone vicine e lontane non mi interessa più.
ho idea che questo sarà l'ultimo post, l'ultimo tocco di colore su una tela
che rimarrà comunque incompiuta, la tela della coscienza.
mi ha fatto piacere vedere che alcune cose che ho scritto sono piaciute.
a me per primo.
dubito di trovare piu' di una manciata di commenti a questo ultimo post,
ma il blog lo lascio aperto, nel caso vogliate stupirmi. spero di vedere il commento di chi so che ha letto il blog, ma che per un motivo o per l'altro non ha mai commentato. ci terrei molto.
lascio questo blog come un messaggio in una bottiglia.
nel caso qualcuno, un giorno, lo possa trovare e leggere con curiosità.
ci sono dentro due anni della mia vita, scritti in maniera criptica, superficiale, profonda, con e senza sfumature, con grammatica e sintassi spesso sbagliat3.
due anni intensi, di cambiamento, di crescita, di ozio, di vizi, di impegno, di incontri, di inerzia, di sole e di pioggia, di perdite, di note, di vento e di sabbia, di foglie morte e di nebbie.
mi piace sempre di piu' la caducità delle cose e delle persone, mi piace vedere i segni tangibili del cambiamento e del tempo. continuerò ad osservarli su di me e sul mio mondo, il piccolo mondo che mi circonda. e continuerò a scrivere...

non più qui però. arrivederci..



Conoscere se stessi? Se conoscessi me stesso, fuggirei lontano. Goethe

Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, ad essere
un figlio di puttana sorridente. M. Wallace

Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io. Morgan

Il pesce non pensa perchè il pesce sa. Iggy Pop


 
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18 dicembre 2007,11:01 AM
amo.

amo avere i miei spazi, e condividerli con chi mi piace.
amo chi non si attacca ai beni materiali, e me lo dimostra.
amo chi ride alle mie battute di gusto, chi vede in me qualcosa.
amo quando fuori fa freddo e dentro fa caldo. amo la doccia bollente.
amo l'arte, e preferisco klimt a warhol.
amo leggere, e preferisco bukowski a pirandello, ammaniti a d'annunzio.
amo le serate con la birra, passate a camminare, a parlare, a sognare.
amo il rock, in ogni sua forma, e preferisco l'elettronica al jazz.
amo ritrovare l'odore dei posti dopo tanto che non ci torno.
amo chi sa creare, e me lo dimostra.
chi è genuino, chi non si fa influenzare, chi non crede in nulla piuttosto che credere in un qualcosa che in cuor suo sa che non esiste, e me lo dimostra.
amo sognare, amo concretizzare.
amo vedere film con persone che li sanno guardare.
amo ascoltare chi ha davvero qualcosa da offrirmi, amo imparare da chi ha davvero qualcosa da insegnarmi.
amo aver ragione.
amo pensare all'infinito, per sentirmi piccolo ma parte di qualcosa.
amo guardare le persone, per capirle.
amo un tè caldo di pomeriggio, quando sembra l'unica alternativa a tutto il resto.
amo svegliarmi dopo un bel sogno.
amo la roba che sento dentro quando qualcuno sa emozionarmi.
amo camminare guardando in faccia le persone che mi arrivano contro.
amo le donne e le amo particolarmente con l'accoppiata gonna/stivale.
amo le donne che sanno ridere davvero, senza mano davanti a nascondere il sorriso.
amo chi ha spirito, chi ha carattere, chi non la pensa come me ma che mi dimostra che ci crede in quello che dice.
amo pensare di essere nei pensieri di chi conta per me.
 
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03 novembre 2007,3:49 PM
siamo deboli. germi ci possono uccidere. cose piccole piccole senza peso, quasi.
nel febbrile delirio vedo un tramonto e un corvo che spicca in volo, in orbita attorno ad un nero pianeta abbrustolito dalle stelle che gli danzano attorno. una donna dai lineamenti d'oriente si nasconde dentro un velo che le striscia addosso, colando tessuti dai motivi sgargianti che cambiano in continuazione. un minuscolo puntino diventa una montagna, un piano fatto di tela di ragno mi inghiotte, divento il puntino, che diventa montagna.

un vecchio ha la barba di mille colori.
 
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26 ottobre 2007,3:39 PM
sotto una pioggia fine fine
in mezzo a mille persone
parli con dieci di queste
e non ne conosci nessuna.

con un bicchiere di vino in mano
con una canzone che ti ricorda una città
ascolti le sirene in lontananza
e cerchi gli occhi di chi ti vuole vicino.

sotto il peso di note sulfuree
sorridi pensando al gioco del caso
che ti toglie qualcosa
ma che ti regala dell'altro

è dolce al tatto ciò che tocco
è dolce l'odore che mi arriva in faccia
colori si mischiano a suoni e sapori
divertono e umiliano.
 
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25 ottobre 2007,1:45 PM
nel mio inferno personale
non cè niente di amorale
non cè niente di anormale

nel mio limbo personale
non esistono peccati
non esistono segreti

paradiso personale:
non ci sono chiarimenti
non ci sono pentimenti
 
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13 ottobre 2007,2:27 AM




Posti vicini che ti portano lontano.
 
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05 ottobre 2007,2:06 PM
Cambiano i colori, dentro e fuori me. Nuove sfumature. Il contrasto diminuisce.
E' evidente che il blog si adegua. Mi adeguo anch'io. Coraggio, fatemi un applauso. Cerchiamo tutti il consenso di qualcuno. Anche quando siamo soli, facciamo cose come se avessimo degli occhi puntati su di noi. Immaginando una platea a sgranocchiare noccioline, che ci guarda. Cazzo, hanno pagato un biglietto, non possiamo deluderli. Un costante big brother virtuale, la vera libertà la conquisteremo solo evitando di pensare a chi ci può pensare. I vostri idoli sono solo gente che ha letto qualche libro e ha visto qualche film in più di voi. Voi non siete da meno. Ah, neanch'io, intendiamoci. Quindi, sulle note di una one of these days, con questo basso che mi fa sborrare ogni volta che lo sento, con quel finale assurdo dove dal vivo poi saltano fuori i maiali ai lati del palco, lascio scorrere le dita..

Una strada si allunga nella nebbia. Crepe, da dove spuntano ciuffi di erba grigia, morta. Un silenzio privo di senso ti invade e te ne stai lì che cerchi di capire dove cazzo ti trovi. Ti guardi attorno, ma ogni punto di riferimento a te familiare si è perso dietro questo confine irreale. Ora capisci come si può sentire un tizio infilato in uno yogurt. E non è piacevole, cristodiundio. Pezzettini di realtà (di frutta) ti passano accanto. Stai a guardare o ti muovi? Ti muovi, dentro questa nebbia e vai avanti, sbattendo e inciampando magari. Ma seguendo quella linea che c'è per terra, che scompare a un metro dai tuoi piedi, forse puoi uscire fuori da questo limbo senza suoni ne colori, per tornare alle sfumature di una coscienza mai usata veramente, che si sveglia pigra e sonnolenta fuori da questo confine immaginario.
 
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30 settembre 2007,8:42 AM

non avevo un' harley o una triumph sotto sotto al culo, bensì un più modesto e meno arrogante scooterone giapponese. quello che ha fatto la differenza è stato il fatto che non potevo guidarlo, essendo di cilindrata superiore a quella che la mia patente b mi permette di guidare. me la sono rischiata comunque. era tanto che non mi muovevo su due ruote, e questo sabato sera ne ho avuto l'occasione. abituato ai miei spostamenti in macchina, è stata una gradita variante. la sensazione di libertà e di velocità che ti accompagna, il vento in faccia, tutta la retorica da motociclista insomma...me la sono goduta appieno. un sabato sera delirante, per certi versi assurdo, con della gente fuori da ogni schema. musica assordante sparata a volumi che ti rendono sordo per due giorni. tanta birra a poco prezzo. bicchieri spaccati nel fare un brindisi. e una moto per tornare a casa, soddisfatto.
 
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22 settembre 2007,5:20 AM
sono seduto all'ombra di un albero dalle foglie rosse. mi guardo intorno e non cè che silenzio, interrotto solo dal frusciare dei rami mossi da un vento che sembra portare echi da paesi lontani, troppo lontani perchè si possano decifrare. il mio sguardo si perde su una strada poco distante, un taglio nei campi che non sembra avere fine,la vedo entrare in una nuvola bassa all'orizzonte, quasi a volersi staccare da terra per rincorrere traiettorie nell'azzurro. appoggiata al tronco oltre a me c'è una chitarra, che riposa silenziosa in attesa che qualcuno la suoni. non sarò io, non adesso, non oggi forse. mi basta la melodia del polline sospeso che danza al ritmo di una musica che non posso sentire. non vorrei disturbare questo ballo silenzioso. così resto a guardare. passa un contandino dall'aria stanca, la sua giornata è fatta di sudore fin da quando si alza, all'ora in cui io vado a dormire, quando le stelle iniziano a spirare a poco a poco e il giorno si mangia piano piano tutte quelle piccole luci, astri lontani ignari di tutto. l'uomo non mi vede, prosegue dritto, con il largo cappello calato sugli occhi segnati dalle rughe piene di terra. lo vedo sparire in una nuvola. un insetto mi si posa sulla mano, lo sto a guardare per un pò, ma poi lo scaccio via con un gesto, anche se fastidio non ne dava. i rami continuano a ondeggiare, salutando
come braccia al rallentatore l'insetto, il contadino, me e la chitarra, io rispondo al saluto con un sorriso e mi assopisco nel tramonto.
 
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21 settembre 2007,4:05 PM
ognuno di noi ha una storia, ognuno di noi è una storia. io sono qui per raccontare la mia. sì ok, un po' a pezzetti forse. ma la vita è questa in fondo. un' accozzaglia di momenti, che se hanno fortuna, non rimangono sospesi nel nulla ma si concretizzano in un'idea, una frase, uno sguardo, un incontro. sei lì che registri momento su momento, come su una cassetta vecchia vecchia, di quelle con i cosi bianchi dietro di plastica ingialliti e la custodia di cartone che puzza come un libro antico trovato su una bancarella. dicevo, sei lì che registri e sembra che il nastro sia sempre lo stesso, anche se i programmi e i film che ci registri sopra cambiano. non ha importanza, quel che conta veramente è non impallarsi a guardare uno schermo pieno di puntini bianchi e neri impazziti. io lo chiamo effetto-formicaio, sembra di vedere dentro un formicaio pieno di formiche cocainomani sovraffolato. dove sembra esserci un gran movimento è vero, ma che non porta a nulla, che non delinea nulla. piccole formichine impazzite che brulicano sullo schermo a velocità supersonica.
sposta lo sguardo, fai altro. non stare lì a guardare cose che non ti interessano. o guardi il nulla perchè ti ci riconosci?
 
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06 settembre 2007,9:32 AM

forse è un po' presto, ma si sente già in giro aria d'autunno. ha un suo odore, ti avverte che la spensieratezza dell'estate se ne va e che rimangono al suo posto tante foglie morte per terra. che quando ci cammini in mezzo fa un fruscio, e non vedi quello che c'è sotto. il sole si fa sempre piu' basso sull'orizzonte, e affacciandosi tra gli alberi rossi e gialli, ti fa dimenticare quel poco di verde sbiadito che rimane. I colori si fanno intensi e si michiano nell'aria creando un atmosfera malinconica, sospesa. è un tramonto continuo, in autunno. ti viene il magone e non sai perchè, ma non è un magone poi così triste.. è piu' del tipo che fa riflettere, che ti fa pensare. con l'autunno tornano le responsabilità, insieme ai maglioni pesanti. é incredibile come si riesca a inscatolare il tempo. una mattina ti alzi e dici: l'estate è finita. senza passaggi graduali, senza fade out, paf, finita. beh, pazienza, andiamo avanti. proprio ora che stavo diventando una creatura marina. tutti i giorni in acqua. ancora un mese, e mettevo su le branchie. all'anno prossimo, pesciolini.
guardo fuori e vedo danzare le prime foglie che si staccano, stanche di un estate durata troppo poco.
 
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03 settembre 2007,2:28 PM


Il signore al centro della foto è un prete. un don qualcosa. eh, ieri si è suonato in parrocchia. è stata una bella soddisfazione suonare riff demoniaci e sabbattiani in un simile contesto. Non so nemmeno come abbiamo fatto a procurarci un concerto in un posto simile, una festa della musica organizzata dalle opere parrocchiali. gli avvocati del diavolo. nonostante gli incassi della serata fossero devoluti al restauro degli affreschi nella vicina chiesetta, è stata lodevole l'organizzazione dell'evento, che non ha escluso dalla manifestazione l'unico gruppo con un repertorio a tratti anticlericale, sicuramente sulfureo. noi la vicina chiesetta abbiamo provato a buttarla giu' con i nostri riff. ma ha resistito. sicuramente pero' gli affreschi avranno qualche crepa in piu'. sara' stato il contesto che ci ha motivati, ma il live è stato davvero macignoso. riff come pugni in faccia.



suonare è una cosa bellissima, chi non è mai salito su un palco, per quanto modesto, non può capire la sensazione che ti accompagna e ti guida quando suoni. è un orgasmo costante, è esaltazione, è una cosa che non vorrei mai rinunciare a fare. se non avessi la musica, la mia vita sarebbe smorzata di intensità in una maniera spaventosa.




ah per la cronaca, il prete della foto ha apprezzato.


 
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23 agosto 2007,6:45 AM
penso al deserto. a paesaggi spogli con cieli assurdi. a posti dove ti viene nostalgia. mi parli di california, di acidi, di ipocrisia e di jesus christ superstar. io mi mangio il mio panino, bevo la mia birra, nelle mie orecchie sento pezzi dei kyuss e penso che sarebbe stupendo guardare il deserto insieme.
 
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09 agosto 2007,3:33 PM

sogno. in una notte di piena estate. sogno chi non posso avere, chi ho avuto. sogno una vita, tante vite, che non c'entrano con la mia. sogno tanto, sogno spesso. a occhi aperti. la notte, nel sonno più profondo, nel sonno più leggero. sogno luoghi lontani che non ho mai visto, e che mai vedrò.
leggo cose di una vita fa, e non dovrei. mi sono ripromesso di lasciare il passato un po' da parte, ma quando sei da solo è difficile fare i conti col presente. sogno un passato che diventa presente.
mi chiedo che significa sprecare tempo. mi chiedo che significa tempo. non concludo nulla. dovrei parlarne con qualcuno, ma dubito che le idee mi si possano chiarire. a volte ho paura di vedere una persona per l'ultima volta. a volte ho paura di rivedere una persona. a volte ho paura.
scopro una serenità ad intermittenza. va benissimo così. non si puo' pretendere troppo.
a volte sogno chi non conosco. quante persone conoscero' ancora nella mia vita? quanti diventeranno miei amici? con quante faro l'amore? per quante piangerò? sono domande così. però me le faccio. perche' sono curioso. vorrei vedere un documentario sulla mia vita, un giorno. sarebbe bello poter rivedere i momenti piu' belli. maledetti film, hanno rovinato la visione della realta'. ci si aspetta sempre di vedere le cose da fuori, malattia da spettatore, così quando ti capita qualcosa non puoi immedesimarti. abbiamo perso la capacita' di lasciarci andare. forse, non l'abbiamo mai avuta. bisogna imparare di nuovo a vivere. giorno per giorno, non puoi mai credere di essere capace. sogno di aver bisogno di qualcuno. mi sveglio e sto bene.
 
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22 luglio 2007,3:33 PM



un cuore nero che pulsa, che esprime la sua esistenza attraverso l'amore verso tutto quello che' e' emozione. un arpeggio malato, ed ecco che scatta il brivido, per qualcosa che non riesco a capire, qualcosa piu' grande di me che mi sfugge,che non si fa prendere.

mi piace guardare attraverso un pezzo di vetro e non capire perche' e' trasparente. materia, qualcosa di solido, e vederci attraverso, quasi e' una magia. a volte succede lo stesso con le persone. sono fatte di roba solida, ma ci puoi guardare dentro, o attraverso. a volte capita di vedere la propria immagine riflessa su di un vetro, come su di una persona. il tuo cuore sa che sei tu, ma il tuo orgoglio non ti riconosce e tira avanti. sto imparando ad ascoltare, veramente, e ascoltando tanto a volte scopri che ci sono note segrete, che prima non avevi capito, non avevi sentito, non avevi voluto sentire. e il cuore sobbalza, il mio cuore pieno di nero, un nero che altro non e' che la somma di tutti i colori di una coscienza, mischiati insieme per creare il nulla, o il tutto.
 
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14 luglio 2007,3:47 PM

la notte, che sfuma nel giorno. quell'insieme di sensazioni che si mischiano insieme.. sei stanco, ma non riesci o non vuoi dormire. e ti godi lo spettacolo che va avanti da miliardi di anni, simile ma mai uguale. perche' ogni alba e' diversa da un'altra. i colori saltano fuori lentamente, timidamente. quasi hanno paura a mostrarsi, tuffandosi in un'oscurita' che non puo' accoglierli. e le tenebre pian piano cedono il posto al mondo, che rispunta fuori nelle sue forme fino a qualche attimo prima negate. le stelle vanno a dormire, ma una si sveglia e tinge il nero di rosa, rosso, viola, verde, azzurro, e tutti gli altri. ci sono proprio tutti, se guardi bene. e ci sei anche tu, che guardi tutto questo, e ti senti piccolo, infinitamente piccolo, ma felice. perche' ti puoi godere qualcosa che ti si mostra nel suo silenzio in tutta la sua ricchezza, prima che la citta' riprenda a brontolare, e la senti un po' tua. stare davanti ad un'alba e' qualcosa di intimo. ed e' incredibile come in questo momento i pensieri viaggiano piu' veloci, sono piu' chiari, piu' niditi..ti percepisci meglio. sai qual'e' il tuo posto, la tua dimensione. e ti dici che e' un peccato che per tante notti ti sei negato tutto questo...
 
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07 luglio 2007,5:38 AM




versetto satanico.


la tua dimensione

e' vortice senz'aria

gli errori sono storia

c'e' piu' di una stagione


denti, labbra, pelle

materia di contatto

c'e' piu' di una occasione

atto dopo atto


c'e' un uomo nella folla

che si dimena e grida

a chi gli passa accanto

ad alta voce il nulla


nell'estasi suprema

tu ti puoi abbandonare

l'amore e' un'anatema

che non puoi esorcizzare


e trovaci tu il senso

in queste righe oscure

e che questa ballata

ti faccia disperare.
 
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