16 maggio 2007,9:00 AM

a volte la vita ti spiazza. persone che credevi ormai fuori dalla tua vita ci rientrano all'improvviso in maniera del tutto inaspettata. per ricostruire quello che sembrava perduto, in un momento di sconforto. questa volta senza rancore, davvero, almeno da parte mia.
si attaccano i cavi. si scaldano gli ampli. si accordano gli strumenti. odore di zolfo nell'aria. qualche dannato riff per sciogliere la mano, qualche sbragio nel microfono per sciogliere le corde vocali. dammi il quattro.
gli Avvocati del Diavolo sono di nuovo sul palco, gente.
 
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15 maggio 2007,2:06 AM

"Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome d'un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohmashab della String. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione...
Infilarti le piume nel culo non fa di te una gallina.
Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali.
Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente.
Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità Lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita! Non abbiamo bisogno di Lui! Al diavolo la dannazione e la redenzione, siamo i figli indesiderati di Dio e così sia!
Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai!
È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.
La pubblicita' ci fa inseguire le auto e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene.
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!
Sentite balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame.
Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei kanyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata."
Tyler Durden
 
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11 maggio 2007,8:30 AM

haircut pt.2....
 
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05 maggio 2007,6:45 AM



periodo di novita', di cambiamento, ma soprattutto di pensieri.

la sensazione di essere in balia di una corrente e di poter fare poco per controllare la direzione da prendere. mi sento fragile, in un modo in cui non mi sentivo da tempo. vorrei premere un tasto che mi permetta di scorrere in avanti, come si fa con un film, quando hai voglia di passare alla scena successiva. vedere che succedera', vedere gli sviluppi di tutto questo. tante parentesi aperte, nessuna chiusa. questa e' la sensazione che provo. non mi sembra di avere niente di concreto tra le mani. volendo essere oggettivi, di stimoli ce ne sono ultimamente. stimoli per rinnovarmi, per cambiare quelle cose di me che ancora sento incomplete. e per ricostruire piu' cose. sto cercando di vedere la positivita' implicita' in questi processi, ma non e' una cosa automatica. devo combattere costantemente con la parvenza di irrisolto che aleggia nella mia vita ora. ho pensato che il fatto di trovarmi in questo particolare periodo mi faccia guardare a quello che ho, alle mie sicurezze, per poterlo superare meglio. ma il punto critico forse e' che non sento di avere nessuna sicurezza, per adesso. ma so che e' una visione fuorviante data dal troppo pensare. le sicurezze possono non essere le stesse. possono cambiare. ed e' il cambiamento di queste che forse mi spaventa. i cambiamenti mi hanno sempre messo un po' di ansia. so che sono una cosa positiva, in ogni caso, perche' fanno crescere, e non e' solo una stronzata retorica. ma e' come se a volte non ne sentissi il bisogno. questo non significa che non ne abbia bisogno. ho un atteggiamento mentale da rottamare. bastano due o tre cose che mi scombussolano un po' la vita ed ecco che le mie giornate si trasformano in un guardarsi costantemente dentro a cercare quello che non va, senza guardare fuori per vedere tutto quello che c'e' di bello in giro.


im the man in the box buried in my shit.


che fare dunque?


mi viene in mente una parola che mi sono dato come dogma qualche mese fa: riscatto. riscatto da un atteggiamento mentale che presuppone un limitarsi. uscire da questa scatola in cui ho rimesso la mia testa, questa scatola che avevo messo via e che ora mi e' ritornata tra le palle.

provero' a prenderla a calci, senza la mia testa dentro pero'.


 
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