
piccolo elogio immotivato sul te'.
nel prepararlo c'e' il piacere dell'attesa.
nel consumarlo c'e' calore. c'e' condivisione, anche quando sei solo.
il te' ti prende i pensieri e li caccia fuori, così ti confronti con gli spazi vuoti che rimangono.
il te' mi da sicurezza, e' il mio rito, il mio silenzio nel berlo e' la mia preghiera.
Caro Metal,
è il primo commento che ti lascio sebbene legga con una certa costanza il tuo blog che definirei surreale, sospeso nel tempo.
Questo perchè non potevo non intervenire sul tè. E'stato onnipresente nei nostri pomeriggi in via Ravasco. Ricordo bene la gestualità: acqua a bollire, tazze a preparare (la tua nera, rigorosamente!), scelta tipologica della bustina, immersione di quest'ultima nella tazza, zucchero e attesa affinchè la bevanda assuma una temperatura umana.
E poi, piccoli sorsi...
il Buon Vecchio Gaspa